La chiesa di San Martino è una delle chiese più antiche di Siena. Intitolata al
vescovo francese San Martino di Tours, la sua importanza è suggerita dal fatto che ha
dato il nome ad un terzo della città. E' citata già dall’VIII secolo e poi, con regolarità, dalla metà del XII secolo quando passò in possesso dei canonici lucchesi di San Frediano (1168) i quali vi rimasero fino al 1300. In seguito la nostra chiesa fu concessa in commenda col titolo di priorato. Date le sue condizioni fatiscenti nel 1463 si iniziò a restaurarla ma senza grande entusiasmo e nel 1469 il Consiglio Generale della Repubblica urgeva la ripresa dei lavori. L’ultimo commendatore di San Martino la concesse nel 1532 agli Eremitani di Sant’Agostino i quali tentarono di migliorarne le condizioni domandando aiuto alle Magistrature cittadine, finché nel 1539 (progetto di Giovan Battista Pelori) i lavori finalmente decollarono per terminare nel 1571.
A questa data la chiesa assunse l’aspetto che vediamo ancor oggi. La facciata dovette attendere però fino al 1613 (ad opera di Giovanni Fontana) per essere completata. In seguito, grazie alla munificenza della nobile famiglia De’ Vecchi, vennero rifatti l’altar maggiore, le balaustre e la scalinata esterna col sagrato. Con l’innalzamento del campanile alla quota attuale nel 1738 la nostra chiesa assunse la sua definitiva fisionomia. Con le soppressioni di inizio ‘800 San Martino perse il suo secolare legame con gli agostiniani per passare sotto il diretto controllo dell’Arcidiocesi senese.